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DESCRIZIONE BOTANICA
Denominazione botanica: Boswellia serrata Roxb.
Famiglia: Burseracee
Dal tronco e dai rametti della boswellia si estrae una gommoresina ricca in acidi boswellici, acidi tetraciclici e polisaccaridi in grado di svolgere una potente azione antinfiammatoria e analgesica su diverse patologie del sistema osteoarticolare. Questa azione si manifesta attraverso una riduzione del dolore e del gonfiore, e il miglioramento delle motilità delle articolazioni.
Questi principi attivi infatti, ostacolano l'azione di un enzima (5-lipossigenasi) responsabile della produzione di sostanze che facilitano i processi infiammatori. Inoltre, sono in grado di inibire le elastasi, enzimi fortemente distruttivi, che attaccano e deteriorano la parte elastica dei tessuti nei quali è in corso un processo infiammatorio; e di impedire l'infiltrazione dei leucociti polimorfonucleati, che contribuiscono alla distruzione del tessuto connettivo.
Per questa azione antinfiammatoria, la boswellia è impiegata con successo nel trattamento dell'artrite, dell'osteoartrite e dell'artrite reumatoide, senza presentare gli effetti collaterali sulla mucosa grastrica dei farmaci dall'azione simile, impiegati tradizionalmente nella cura di questi disturbi.
Il suo utilizzo è consigliato nel trattamento di infiammazioni locali, disturbi degenerativi delle articolazioni, ridotte capacità motorie mattutine, dolori muscolari, reumatismi, artrosi, infiammazione dei tessuti molli come tendiniti, miositi, fibromialgia.
Per uso esterno si può trovare come ingrediente di pomate e unguenti da spalmare sulle articolazioni doloranti.
Modalità d'uso
800- mg estratto secco in compresse o capsule lontano dai pasti, distribuito su 2 o 3 assunzioni giornaliere
Tintura madre 30-40 gc da assumere 2 volte al giorno lontano dai pasti.
Normalmente la letteratura consiglia di proseguire l'assunzione per alcuni giorni dopo la scomparsa del dolore.
Esiste anche l'olio essenziale di boswellia, noto come olio essenziale di incenso, che è antisettico e antireumatico, utile anche in caso di tosse, raffreddore e per riequilibrare il sistema nervoso.
Controindicazioni
Non sono note controindicazioni nell'utilizzo della Boswellia, né sono conosciute interazioni con altri farmaci. Tuttavia, l'assunzione può portare in alcuni rari casi degli effetti collaterali quali:
Descrizione della pianta
Albero ramificato solitamente non supera i 4-6 metri di altezza, con una chioma ampia e un grosso tronco molto ramificato, dallacorteccia color cenere, che si sfalda in sottili scaglie di aspetto cartaceo. Le grandi foglie composte sono caduche, in quanto la pianta va a riposo nel periodo più caldo e arido, perdendo le foglie e sospendendo le funzioni vitali, per cui si dice che va in "estivazione". I piccoli fiori profumati color bianco-crema sono riuniti in infiorescenze a grappolo dette racemi; il frutto è una piccola drupa trìgona contenente tre semi cuoriformi.
La resina si ottiene dall'incisione della corteccia, che provoca come risposta la produzione di questa sostanza da parte dell'albero. A contatto con l'aria, la resina indurisce lentamente formando delle perle, dette "lacrime", che conservano il colorebianco crema e la trasparenza tipica delle resine. Ciascuna pianta può produrre fino a un chilogrammo di resina all'anno, e può essere sfruttata per non più di 6-7 anni consecutivi.
Originario dell'India e del Pakistan, cresce in Africa orientale, lungo le coste del Mar Rosso, in Somalia, Abissinia ed Etiopia, nell'Arabia meridionale, in particolare Oman e Yemen. Questa specie preferisce il terreno asciutto delle colline dai suoli calcarei, ma è molto resistente alla siccità e al gelo e tollera situazioni estreme. Cresce anche sulle pendici rocciose, sospesa sui burroni, e la si può trovare fino a 1200 metri di altitudine.
Cenni storici
Il nome Boswellia è una denominazione attribuita dal botanico inglese William Roxburgh (1751-1815), medico e botanico, autore della prima Flora Indica, ad un genere di piante che annovera numerose specie, alcune molto rinomate fin dall'antichità, poiché forniscono le resine aromatiche note col nome di incenso.
L'incenso propriamente detto è definito anche Frankincense, cioè incenso franco (schietto, vero), per distinguerlo dalle altresostanze resinose balsamiche, come mirra, benzoino, galbano, storace. Fin dall'antichità era noto l'uso di queste resine aromatiche per scopi curativi, per fumigazioni disinfettanti dell'ambiente, o per culti pagani nell'area Mediterranea e Mesopotamica, finché divennero il simbolo dell'offerta in tutte le forme cerimoniali di culto religioso.
La boswellia viene utilizzata da sempre nella medicina ayurvedica nei trattamenti per il diabete, per la febbre e alcune patologia cardiovascolari, dermatologiche e neurologiche.