Come scegliere un buon dentifricio

L’igiene orale è fondamentale per assicurare la salute di denti e gengive e per prevenire l’insorgere di altre malattie derivanti da una scarsa pulizia dentale, che possono minare il benessere dell’intero organismo.

E’ opportuno dunque saper valutare i prodotti migliori, che abbiano i giusti ingredienti per le varie esigenze di cura e igiene.
Conoscendo alcuni dei principi più importanti che deve contenere un buon dentifricio, è più facile scegliere ed orientarsi.

Un dentifricio deve svolgere le seguenti funzioni: lavare i denti, igienizzare la bocca, rinfrescare l’alito, prevenire la formazione di placca e tartaro e prevenire le carie.
Per tutte queste funzioni non occorre che il dentifricio sia ricco di fluoro.

La regola basilare per mantenere una sana igiene orale è la pulizia costante, giornaliera, dopo ogni pasto ed eseguita in modo adeguato, con i corretti movimenti nello spazzolamento.

I principi attivi utili per una corretta igiene orale

La pasta del dentifricio può contenere vari ingredienti, ognuno ha delle proprietà specifiche:

Il silicio (indicato con il nome Hydrated silica) e il carbonato di calcio: sono sali minerali che con la loro azione abrasiva permettono di rimuovere la placca e i residui alimentari, sbiancando i denti e lucidando lo smalto delicatamente. Di solito sono contenuti in una percentuale che varia dal 30% al 60%. Comunque non devono essere troppo presenti perché l’eccessiva azione abrasiva può danneggiare lo smalto.

Altri sali minerali utilizzati di solito sono quelli estratti da alluminio e magnesio.

L’argilla: che dà consistenza alla pasta e la arricchisce di minerali (fra cui il ferro, soprattutto se il dentifricio è a base di argilla verde). L’argilla svolge un’azione rimineralizzante, antisettica e detergente; rinforza lo smalto e stabilizza il pH della bocca, garantendo un ambiente sfavorevole alla proliferazione della carie.

Il sale marino o cloruro di sodio: con azione antisettica e stimolante sulla produzione di saliva; inoltre gli oligoelementi in esso presenti tonificano le gengive.

Gli olii essenziali fra cui quelli maggiormente efficaci ed utilizzati sono:

  • l’olio essenziale di anice che agisce contro gli agenti che causano la placca dentale;
  • l’olio essenziale di limone che è raccomandato per chi soffre di sanguinamenti delle gengive, grazie alla sua azione lenitiva e antinfiammatoria, e per sbiancare lo smalto;
  • l’olio essenziale di mirra che svolge un’azione antisettica, elimina i batteri che causano la placca; è ottimo contro le gengiviti, le afte, stomatiti, parodontiti. Ha un effetto antimicotico, antivirale, astringente;
  • gli oli essenziali di menta e di prezzemolo che donano un alito fresco;
  • gli oli essenziali di timo e di salvia i quali svolgono un’azione antimicrobica e igienizzante della bocca;
  • gli oli essenziali di garofano e di camomilla contengono proprietà antisettiche.
  • – Nella medicina ayurvedica si utilizzano poi particolari erbe che espletano differenti funzioni ed è molto conosciuto il dentifricio in polvere che contiene i seguenti principi attivi:
    Radice di liquirizia (antisettico e analgesico), ribes (antisettico), giuggiola (antisettico), noce persiana (antisettico e detergente), barleria prinoitis corteccia (disturbi delle gengive e carie), quercia asiatica frutto (emostatico), frassino spinoso, mandorla indiana (disinfettante), sarsaparilla radice (emolliente), acacia arabica corteccia (stabilità dei denti), brasiletto verzino pianta (emostatico), nespola indiana (disturbi gengive), cannella (rinfrescante), gomma arabica corteccia (astringente), robbia bengalese (cicatrizzante), piretro radice (carie), timolo (disinfettante), rose apple, triphala (frutti di mirabolano chebulo, belerico, emblico), gramigna di maggio (disturbi dei denti).

    Indicazioni sul fluoro

    La principale azione del fluoro è di rinforzare lo smalto, aiutando a prevenire la comparsa delle carie. In grande quantità però, può provocare la fluorosi dentaria, malattia che si manifesta con delle macchie gialle o biancastre sui denti.
    Già esistono altre fonti da cui si assumere il fluoro, (acqua del rubinetto, alcuni alimenti che ne contengono o che ne sono arricchiti).

    Grazie a diversi studi e ricerche sono ormai ben noti i danni da fluoro per cui è sempre preferibile scegliere prodotti che non ne contengano, ma in ogni caso la quantità di fluoro contenuta deve essere ben precisata sull’etichetta.

    Le dosi massime consigliate

    La legge dice che nessun dentifricio deve contenere più di 0,15% di fluoro. Ciò dipende anche dall’età della persona.

    Mai fluoro prima dei 2 anni: il bambino è incapace di risciaquarsi bene la bocca e rischia un’intossicazione.

    – Meno di 500 ppm (parte per milione) per i bambini dai 3 a 6 anni.

    – Da 1000 a 1500 ppm oltre i 7 anni: è il limite massimo per i cosmetici.

    – Più di 500 ppm solo per gli adulti: il dentifricio diventa una medicina, prescritto in caso di problemi molto particolari.

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