Bardana: proprietà fitoterapiche e cosmetiche

– Famiglia: Compositae (Asteraceae).
– Specie: Arctium lappa L. sin. Arctium mjus Bernh.
– Habitat: luoghi incolti e freschi spesso lungo i fiumi e vicino alle siepi.
– Parte utilizzata: Radice, foglie nel caso di tisane.
– Epoca di raccolta: dall’autunno all’inizio di primavera (ottobre-giugno).

La Bardana è una pianta erbacea biennale alta circa 100-120 cm ed appartiene alla famiglia delle Asteraceae.
Si presenta con grandi foglie verdi di sopra e grigio-tomentose di sotto; i fiori sono come piccoli cardi con brattee spinose e fiori tubuliflori purpureo violacei.
E’ una pianta particolarmente usata a scopo drenante, per eliminare e allontanare le tossine.

Il nome arctium deriva dal greco arcteion= artiglio e dal latino arctos=orso. Il nome della specie, lappa, deriva dal greco labein= attaccarsi, aggrapparsi e si riferisce ai frutti che si attaccano ai vestiti. Le giovani foglie sono tradizionalmente utilizzate per fare frittelle.

Principi attivi
È costituita essenzialmente da Inulina (fino al 45%), che è la sostanza deputata a svolgere la sua azione drenante, oli essenziali (tracce), olio grasso, mucillagini, polieni, aminoacidi, acidi organici, sali minerali.
Le sue azioni sono di tipo depurativo, ipoglicemizzante, antireumatiche e antisettiche, diaforetiche e colagoghe.

Proprietà della Bardana
A livello terapeutico si impiega per la cura delle dermatosi di vario genere, dalla crosta lattea all’acne, all’eczema, alla forfora e seborrea. E’ anche impiegata per il diabete di tipo 2 come terapia associata a quelle principali, di sostegno, inoltre si utilizza anche per malattie esantematiche, come il morbillo o la rosolia.
Osservando con attenzione le applicazioni terapeutiche si può notare come il suo uso sia soprattutto per la pelle, la cute in generale.
Si tratta di malattie diverse, dove le cause possono essere locali o generali, in ogni caso prima di intraprendere una cura a livello erboristico, soprattutto se si vuole abbinare a una cura farmaceutica, è bene sempre prima consultarsi con il proprio medico ed evitare terapie “fai da te”.

Attraverso il drenaggio è possibile eliminare le tossine, cioè i “rifiuti” delle diverse reazioni metaboliche dell’organismo, la Bardana è di aiuto e di sostegno in questa importante attività per il fegato, i reni, l’intestino e la pelle, se questi organi funzionanano bene, si avrà una buona attività epatica, un’ottima diuresi, una bile prodotta in modo regolare, e una naturale secrezione sebacea e di tutte le ghiandole sudoripare.

Della pianta si usano la radice e le foglie; la radice di questa pianta contiene, anche dei principi con effetto antibiotico, ecco perché è utile per i vari disturbi cutanei di tipi eczematoso e acneico.
In tutti questi casi è ottima la tintura madre, anche per i semplici foruncoli, può essere anche di sollievo fare degli impacchi e dei lavaggi usando garze imbevute di Bardana fresca.

Il suo impiego è dunque anche a livello cosmetico per le pelli grasse e impure, ma anche per il cuoio capelluto, ad esempio usando le foglie fresche frizionandole direttamente come succo, ideale anche per contrastare la forfora.
Le radici, si usano anche per favorire la crescita dei capelli, tesi profondamente sostenuta dall’abate Kneipp, convinto pienamente sul fatto che i bulbi dei capelli potessero essere rivitalizzati da una cura esercitata dalle tre alle cinque volte la settimana, a base di decotto di radice di Bardana, che dunque ha proprietà antiseborroiche.
È possibile usare abbastanza tranquillamente la Bardana, non si segnalano particolari problematiche derivanti dall’uso, certo è che si deve evitare il suo uso nel caso si abbia allergia nei confronti delle Asteraceae.
Per preparare il decotto si procede in questo modo: 5 grammi di radice, in una tazza d’acqua.

Lo studio delle proprietà della Bardana risale a diversi anni fa, ad esempio furono condotti degli esperimenti anche da Gibelli, nel 1929, il quale dimostrò le proprietà curative contro gli stati di foruncolosi e le dermatiti seborroiche.
La Bardana è infatti dotata di un’attività antinfiammatoria e antiossidante che contrasta queste manifestazioni. Inoltre, gli acidi caffeilchinici proteggono il collagene cutaneo dalle alterazioni provocate dall’esposizione ai raggi solari o ai raggi UVA e inibiscono la ialuronidasi, l’enzima responsabile di gran parte dei danni ai tessuti cutanei e sottocutanei che si osservano in caso di acne, dermatite seborroica ecc.

La radice della Bardana in Giappone si usa per sfruttare la sua ricchezza in fibre, con il nome di “gobo”.

Altri usi della Bardana
La Bardana è utile anche in caso di reumatismi, per i quali si può procedere nel preparare le foglie fresche, cuocendole in acqua e poi applicandole con una garza sulla parte dolente.
In caso di puntura d’insetti, quali ad esempio zanzare, vespe e calabroni o api, è possibile mettere qualche foglia di bardana fresca schiacciata in un mortaio e applicata localmente.
In caso invece, di morso di vipera, nell’attesa di utilizzare il siero (se questo non è subito disponibile) si possono pestare in un mortaio radici fresche e foglie, avvolgerle in una garza e applicare il succo.

Fonti bibliografiche: M. Sarandrea, W. Culicelli “Dall’Abete allo Zafferano”; http://www.amando.it/salute/benessere; http://www.informasalus.it

Prodotti con estratti di Bardana